martedì 27 agosto 2013


Ho promesso di esserci (e non vuol dire solo scrivere) con costanza. Ho mantenuto la promessa? Naturalmente no. A mia discolpa c'è il fatto che è stato un periodo complesso con tanto di laurea di mezzo ma i telefilm non sono mai mancati e quindi al termine dell'estate, della mia estate, rieccomi a sparlare di serie tv perché ormai lo sappiamo, parlar bene di qualcosa è piacevole, ogni tanto, ma sparlarne è il top. 

L'estate o meglio l'anno telefilmico ci ha regalato, come direbbe il mio Condominio, delle comedy inaspettate da Dexter (una fine così indegna non l'avrebbe meritata neanche il peggior criminale) passando per The Following, Da Vinci's Demons, Under The Dome e tante altre. Sono così tanti gli scempi telefilmici dell'anno che non li ricordo neanche tutti a memoria. Se The Following tutto sommato è uno schifo abbastanza divertente, i protagonisti sono così poco credibili da risultare piuttosto teneri, Under The Dome è inguardabile. Signor Stephen King, se il libro fa così pena come lo è la serie tv, ecco, io mi farei qualche domanda e mi darei pure le risposte, Marzullo insegna sempre. Il 2013 ha regalato però anche delle chicche improvvise e amorevoli da The Americans ad Utopia ad House of Cards, il recupero è doveroso. 



In tutto questo ci sono le certezze come Doctor Who (il recupero è solo alla prima stagione ma sono già follemente innamorata, se solo non avessi mille serie da vedere in contemporanea, il recupero sarebbe certamente più celere e produttivo), The Big Bang Theory (l'unica comedy che sopporto), la mancanza di Mad Men che si propaga nell'aria (ridatemi now quella benedetta serie tv paradisiaca) e un'altra accozzaglia di serie tv che vedo perché o mi divertono oppure mi incuriosiscono. In questa sorta di limbo che io tendo sempre a non avere c'è Ray Donovan a cui sto dando una possibilità immeritata, tutta colpa di Liev Schreiber.

Con quaranta gradi nell'aria e il mare lontano, quest'estate, sono spuntate però due serie che meritano la visione per due motivi molto diversi se la prima è una gioia per gli occhi e un ripasso storico (ci interessa quanto sia accurato o meno? direi di no), la seconda è il classico guilty pleasure estivo. Avete presente quando c'è bisogno di qualcosa di leggero e senza bisogno di riflessioni colte? Il bisogno di risate o meglio sorrisi quasi immotivati? Ecco. La prima serie è The White Queen, la seconda Devious Maids


THE WHITE QUEEN

The White Queen è la serie su cui non avrei scommesso manco un centesimo, sì proprio di quelli piccoli, rossi ed inutili che pesano solo nel portafoglio. E' un dramma storico al femminile che narra in particolar le vicende, sotto la bandiera inglese, di tre protagoniste:  Elizabeth Woodville (la regina della Rosa Bianca), Margaret Beaufort (la regina della Rosa Rossa) ed Anne Neville (la futura regina). 



La serie si basa su una serie di romanzi di Philippa Gregory che sono in procinto di recupero (se solo non avessi 37 libri da recuperare e altri dimenticati, sempre da recuperare). Come sempre per la trama c'è Wikipedia anche se The White Queen è stato talmente snobbato che manco Wikipedia dà una buona descrizione. Perché vederla? Io non sono una grande amante dei periodo drama ma questo mi ha completamente sedotta. 



Perché? E' veloce, c'è una protagonista bellissima e adorabile (Elizabeth Woodville, la prima bionda che mi sta simpatica), c'è la storia del trono inglese e della guerra delle due rose che aleggia come sfondo ma soprattutto se ti distrai un attimo, giuro anche solo un attimo, ci si perde almeno 2 figli di Elizabeth e matrimoni vari sparsi per il regno. The White Queen è dolce e femminile ma al contempo è interessante ed appassionante. E' da copertina e tisana calda.



Lo show è stato cancellato per mancanza di audience anche se effettivamente non è stato pensato per un rinnovo. A me mancherà moltissimo e se volete immergervi in un po' di storia romantica e truce allo stesso tempo è il vostro show da recuperare. 


DEVIOUS MAIDS

Prodotto da Eva Longoria (fra i molti), Devious Maids è una sorta di Desperate Housewives, non solo perché la produzione e il creatore soprattutto (Marc Cherry) è un volto noto della serie menzionata. Narra di una manciata di domestiche sudamericane che lavorano in alcune delle più prestigiose case di Beverly Hills, alcune di loro non assomigliano per niente alle domestiche dell'immaginario comune (basta vedere la foto) ma soprattutto fanno i mestieri con tanto di gonnellina ben stretta sulle gambe e tacco a spillo cm 13. Sono domestiche ma soprattutto sono il centro di quanto si svolge nella patinata Beverly Hills fra intrighi e risate. 



Perché vederla? E' leggera, è una specie di soap opera in tinte moderne, un Desperate Housewives ancor più frizzante. Sicuramente appena uscirà in italiano diventerà la serie tv preferita di mia madre. E' già stata rinnovata per una seconda stagione, della serie il catchy premia sempre. 

Altre news telefilmiche prima di concludere qui (finalmente un post medio lungo e non dannatamente lungo). 

SUITS: questa terza stagione sta diventando veramente interessante e soprattutto spazio ad Harvey e Donna e la gelosia everywhere. Perché diciamolo, a parte Louis, che ogni tanto ci vuole, di Mike, Rachel e gli altri frega niente a nessuno. Il centro di Suits devono essere solo Harvey e Donna. 

COPPER: ho recuperato la prima stagione e a parte il sottofondo irlandese, rude e sporco dell'Ottocento che ogni tanto ci vuole, la trama si è persa per strada. E' un peccato perché il potenziale c'era. Si recupererà la seconda stagione con calma, senza affanni.

DEXTER: è in pausa perché io ho rispetto per una serie che ha dato molto, ha sfornato puntate, più che stagioni, davvero belle ma doveva concludere almeno 4 stagioni fa. Questa ultima ottava stagione è un insulto all'intelligenza di chiunque la difenda. Si vedrà perché è l'ultima stagione ma se prima era una corsa alla visione ora di certo può aspettare anche giorni interi.

TRUE BLOOD: io mi chiedo come è stato possibile che io sia arrivata alla sesta stagione di True Blood ma poi vedi la puntata finale e lo capisci (forse). E' quel trash unico ed irreale ma così surreale che ogni tanto ci vuole per liberare la mente (alla Devious Maids). Poi (SPOILER) dico solo che c'è Eric come mamma l'ha fatto quindi ecco, una visione merita sempre. Sookie, è il personaggio telefilmico più odioso di sempre, lei e il suo spazio fra i denti. 

Nel mentre che tento un recupero al limite dell'impossibile, senza lasciarci il cuore, di Doctor Who, c'è in progetto di recuperare anche THE KILLING (Stagione 3), GRACELAND (Stagione 1), BREAKING BAD (Stagione 5) e almeno altre tre o quattro che sicuramente mi sarò dimenticata. 

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